3 miti del mondo vespistico.

3 miti del mondo vespistico.

martedì 31 maggio 2016


Roberto Patrignani, Giorgio Bettinelli, Giorgio Càeran
Dedicato a 3 icone, a 3 ispiratori di tutti i viaggi italiani in Vespa che sono venuti anni dopo. Siete d'accordo a considerare questi tre, come i miti del mondo vespistico nostrano?

2 commenti:

  1. Sì, sono d’accordo nel considerare questi tre come gli unici miti del mondo vespistico italiano. Parlando di miti vespistici nostrani, però, si potrebbero citare anche Gianfranco Cipollini e Paolo Rastrelli (uno fiorentino e l’altro pistoiese), che nel 1961 fecero un viaggio su due Vespe e giunsero a Capo Nord, tornando poi per l’Inghilterra. Arrivarono a casa dopo più di due mesi di viaggio. È vero, si potrebbero inserire anche loro, solo che questi due amici non fecero un viaggio fuori dall’Europa, come invece hanno fatto gli altri tre che ho nominato (e che danno il titolo a questo Blog).
    Oltre a loro ci sarebbe un altro grande personaggio da inserire: il genovese Andrea Costa, nato un anno prima di me (ossia nel 1957). Andrea Costa nel 1976 fece un viaggio ‘coast to coast’ negli Stati Uniti d’America con una ‘Vespa 200 Rally’, messa a sua disposizione addirittura dalla Piaggio. È vero, Costa anche lui è un ‘grande’… però io penso che viaggiare negli U.S.A. sia ben diverso che farlo sulle strade asiatiche, soprattutto in quegli anni. Senza alcun dubbio. Oltretutto il ‘coast to coast’ è un tragitto lungo circa cinquemila chilometri, quasi come andare da Reggio Calabria a Capo Nord e nulla più… perciò una cosa non impossibile. Pertanto i veri miti restano Roberto Patrignani, Giorgio Bettinelli e Giorgio Càeran; ma con tutto il rispetto rivolto anche ad Andrea Costa, Gianfranco Cipollini e Paolo Rastrelli. A tutti e sei, senza eccezioni, va il mio inchino.
    Fra un paio di giorni è Capodanno… perciò faccio gli auguri a chiunque si affacci a questo blog, affinché sia un buon 2019 (almeno così si spera).

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